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Recensione film QUATTRO SOTTO ZERO

                                           QUATTRO SOTTO ZERO (Cool runnings) di Jon Turteltaub

In questo film quattro giovani giamaicani (Derice, Yul, Junior e Sanka) ci portano a spasso nelle Olimpiadi di Calgary (Canada) del 1988 in mezzo al freddo e al ghiaccio….cosa?!? Forse si può pensare di aver capito male o che sia una pazzia…oppure, terminata la visione, si potrà pensare che questi ragazzi non abbiano smesso di seguire i loro sogni e che si siano impegnati con tutte le loro forze per cercare di realizzarli.

Quello che è certo è che durante il film, ispirato ad una storia vera, vedremo i protagonisti cambiare, li vedremo diventare uomini che sanno compiere anche scelte difficili con coraggio e convinzione, diventando un esempio di determinazione e soprattutto di dignità.

Ma si possono vincere le Olimpiadi senza un bravo allenatore? Si può crescere da soli? No, serve una guida che, sebbene non perfetta o priva di errori, creda nei ragazzi che deve allenare, sia capace di far emergere il potenziale presente in ognuno di loro e che sia disposta a mettersi in discussione e a vedere nella crescita dei suoi giovani anche la propria crescita e la propria realizzazione…ecco le caratteristiche dell’altro protagonista del film, l’allenatore Irv.

Troveremo tutto questo, insieme a musica coinvolgente e allegre risate, seguendo le avventure di questa banda di apparenti “semi-disperati” capitanati da un allenatore che sembra un fallito e su cui aleggia un pesante ricordo.

La loro storia ci aiuterà anche a riflettere su che cosa voglia dire avere un obiettivo, restare delusi, incontrare l’ostilità umana, ma anche avere un sogno, uno scopo nella vita; su cosa sia l’amicizia; su cosa significhi la lealtà e la dignità…..e su tutto quello che questo film ci suggerirà!